Ricorso CEDU
CEDU: UN RICORSO CONSAPEVOLE

Questa alfabetizzazione europeista non può che far piacere, finalmente ci sentiamo cittadini europei e finalmente comprendiamo che è possibile far varcare al proprio desiderio di giustizia i confini nazionali.
Il ricorso alla CEDU ha però perso il suo volto di aulicità e civismo ed è entrato in una diatriba tra sindacati, associazioni ecc, poiché si è scorta da parte di taluni la possibilità di fare business attraverso questo ricorso.
Detto che più cittadini italiani “utilizzano” le istituzioni europee meglio è occorre anche auspicare che gli stessi lo facciano in modo serio e consapevole.
La CEDU funziona in base ad un regolamento contenuto nei Protocolli 1,4,6,7,12 e 13 così come modificati dai Protocolli 11 e 14.
Ed allora prima di aderire a qualsiasi azione di ricorso alla CEDU occorre verificare i ricorrenti abbiano i giusti requisiti per potersi rivolgere alla Corte.
L’art. 35 comma 1 recita:
Condizioni di ricevibilità
1. La Corte non può essere adita se non dopo l’esaurimento delle vie di ricorso interne, come inteso secondo i principi di diritto internazionale generalmente riconosciuti ed entro un periodo di sei mesi a partire dalla data della decisione interna definitiva
Quindi, solo dopo aver esaurito il percorso giuridico previsto dallo stato di appartenenza il cittadino può porgere le proprie istanze alla Corte Europea Diritti dell’Uomo.
Va inoltre ricordato che sempre l’art. 35 al comma 2 prevede:
2. La Corte non accoglie alcun ricorso inoltrato sulla base dell’articolo 34, se: (a) è anonimo; oppure 22 23 (b) è essenzialmente identico a uno precedentemente esaminato dalla Corte o già sottoposto a un’altra istanza internazionale d’inchiesta o di risoluzione e non contiene fatti nuovi.
E’ necessario quindi, per amor proprio e per rispetto all’istituzione a cui ci si rivolge verificare che chi propone di aderire ad un ricorso abbia già ottenuto in Italia la pronuncia della corte più alta ovvero la Corte Costituzionale altrimenti il ricorso sarà respinto dalla Corte.
Quindi andiamoci in Europa, ma con serietà ed avendo le carte in regola, facendo il piccolo sforzo di informarsi e ragionare prima di firmare qualsiasi documento.
Ognuno di noi può farlo leggendo la Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo.